Secondo la #Cassazione, Sezione Penale VI, 17 gennaio 2020, n. 1822 i #messaggi #WhatsApp così come gli #sms conservati nella memoria di un apparecchio cellulare hanno natura di #documenti ai sensi dell’art. 234 c.p.p., “di tal che la relativa attività acquisitiva non soggiace alle regole stabilite per la corrispondenza, né tantomeno alla disciplina delle intercettazioni telefoniche, con l’ulteriore conseguenza che detti testi devono ritenersi legittimamente acquisiti ed utilizzabili ai fini della decisione ove ottenuti mediante riproduzione fotografica a cura degli inquirenti.”